L'UNESCO avrebbe potuto aiutare a salvare Venezia dall'overtourism: perché non l'ha fatto?

Navi da crociera a Venezia, Italia
Navi da crociera a Venezia, Italia Immagine: Sarah_Loetscher (Pixabay)

Nella riunione di luglio a Baku, il Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO ha deciso che non avrebbe aggiunto Venezia alla lista dei siti "in pericolo". Invece, ha approvato senza discussione a piano manageriale che include un controverso piano alternativo per le navi da crociera proposto dal sindaco Brugnaro. Questa decisione ha dimostrato che la commissione sta affrontando un ambiente più politicizzato e complicato nell'era del turismo di massa.

Lo stato di pericolo metterà i siti elencati sotto i riflettori sulla scena mondiale. Per i paesi in via di sviluppo, questo status può attrarre più fondi e competenze in materia di conservazione. Tuttavia, per i paesi sviluppati, come l'Italia, è più simile a un imbarazzo che tutti cercano di evitare. Pertanto, se elencare un sito come "in pericolo" è diventata una decisione sempre più influenzata dalla politica.

Sebbene l'obiettivo principale dell'UNESCO sia la conservazione del patrimonio, il turismo è diventato uno dei vantaggi più evidenti che essere elencato come sito del patrimonio mondiale può portare nel corso degli anni. Ciò potrebbe provocare il cosiddetto effetto "honeypot", in cui l'aumento dei turisti potrebbe contrastare lo sforzo per conservare il sito. Come suggerisce l'articolo, l'UNESCO deve aggiornare i suoi requisiti di iscrizione come risposta alle sfide nell'era del turismo di massa.

Leggi l'articolo completo Skift.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato in inglese. I testi in altre lingue sono tradotti dall'intelligenza artificiale. Per cambiare lingua: vai al menu principale in alto.

Donare