La Cremona italiana è nota per l'artigianato dei violini, ma dopo che la città è diventata un punto caldo per il Coronavirus, l'industria delle botteghe (l'italiano per i laboratori) da 500 anni guarda a un futuro incerto.
I violini cremonesi sono nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO e sono considerati patrimonio immateriale. Gli artigiani della città sono rinomati a livello internazionale per il loro processo unico che usano per creare violini, viole, violoncelli e contrabbassi, che li vede assemblare a mano più di 70 pezzi di legno attorno a uno stampo interno, senza utilizzare materiali industriali. La tradizione impareggiabile della città attira da tempo i liutai - noti anche come liutai - da tutto il mondo a venire e esercitare il loro mestiere lì.
Con il blocco imposto nel paese da marzo, gli ordini sono stati sospesi o addirittura annullati. Gli ordini annullati significano che i liutai hanno lavorato per 2-3 mesi su uno strumento senza paga. Non potevano nemmeno entrare nelle loro botteghe e lavorare dietro le persiane chiuse, cosa considerata dagli artigiani “ingiustizia”.
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